
In realtà non so se voglio parlare del film o della canzone.
So solo che il ritornello di Society mi tormenta da giorni, e ogni volta che la ascolto mi commuovo. Sarà semplicemente la musica o il suo testo con quel messaggio così preciso, che ogn'uno di noi dovrebbe ripetersi tutte le mattine, prima di tuffarsi nel cieco e stupido gioco dell'umanità
E poi c'è questo film, questa storia vera, raccontata senza scivolare nell'ovvio e nel banale. Una storia straordinaria, di quando la vita supera la fantasia, raccontata senza far apparire il protagonista una specie di sognatore, ma solo un uomo che voleva dimostrare prima di tutto a se stesso, di poter tornare a vivere in simbiosi con la natura, attento ai bisogni primari, senza falsi obiettivi e falsi ideali, tornare a far parte del mondo animale e come animal-umano vivere.
Chi di noi sarebbe capace di abbandonare tutte le sue sicurezze, le sue certezze per provare un nuovo stile di vita? Non dico di abbandonare la civiltà emuli del protagonista, ma anche solo reinventarsi la vita nelle piccole cose per rendere questo posto un posto migliore: rispettare la fila la cassa, non affiancare la prima macchina al semaforo per scattare insieme al verde, riuscire a dare una seconda possibilità a chi ha sbagliato.
Ecco, adesso l'idealista la sto facendo io. E prima di cascarci io nell'ovvio e nel banale, vi lascio la canzone che mi tormenta. Che possa tormentare anche voi.
So solo che il ritornello di Society mi tormenta da giorni, e ogni volta che la ascolto mi commuovo. Sarà semplicemente la musica o il suo testo con quel messaggio così preciso, che ogn'uno di noi dovrebbe ripetersi tutte le mattine, prima di tuffarsi nel cieco e stupido gioco dell'umanità
pensi di dover volere
più di quello di cui hai bisogno
finché non hai tutto non sarai libero
E poi c'è questo film, questa storia vera, raccontata senza scivolare nell'ovvio e nel banale. Una storia straordinaria, di quando la vita supera la fantasia, raccontata senza far apparire il protagonista una specie di sognatore, ma solo un uomo che voleva dimostrare prima di tutto a se stesso, di poter tornare a vivere in simbiosi con la natura, attento ai bisogni primari, senza falsi obiettivi e falsi ideali, tornare a far parte del mondo animale e come animal-umano vivere.
Chi di noi sarebbe capace di abbandonare tutte le sue sicurezze, le sue certezze per provare un nuovo stile di vita? Non dico di abbandonare la civiltà emuli del protagonista, ma anche solo reinventarsi la vita nelle piccole cose per rendere questo posto un posto migliore: rispettare la fila la cassa, non affiancare la prima macchina al semaforo per scattare insieme al verde, riuscire a dare una seconda possibilità a chi ha sbagliato.
Ecco, adesso l'idealista la sto facendo io. E prima di cascarci io nell'ovvio e nel banale, vi lascio la canzone che mi tormenta. Che possa tormentare anche voi.
Questo lo spettacolo che ho trovato in cucina stamattina. E i colpevoli sono (in ordine di apparizione):
- la pigrizia che mi ha impedito di mettere via il contenitore prima di sedermi sul divano
- il sonno che mi ha colta sul divano, con la televisione accesa che mi guardava indifferente
- il gatto che in preda al suo infallibile istinto felino ha deciso di cacciare nel territorio cucina e puntare la preda carotine.
Conclusione della piece: il pranzo da lavoro, da consumare alla scrivania leggendo in giro per la rete blog e notizie, grazie all'intervento di gatto Eddie risulta composto solo dallo stracchino, da un paio di fette di pane e uno yogurt. L'apporto di fibre è finito dritto dritto nel cesto.

Per chi come me è malata di shopping, vuole fare sempre bella figura sia se va a fare la spesa alla Coop o è invitata a cena, ma dispone di uno stipendio mensile fisso che deve essere oculatamente gestito per arrivare alla ormai famosa "quarta settimana", il nuovo metodo di shopping sperimentato funziona.
Basta spendere poco alla volta in preda alla mania compulsiva di comprare. Basta soprattutto spendere in fase di prezzo pieno.
Questa volta è toccato al mese di giugno la pena di non tirar fuori il portafogli ogni qual volta un abitino occhieggiava dalla vetrina, o un paio di sandali mi urlava dalla scatola "portami a casa con te".
Un po' di autocontrollo e ieri outlet di Mantova.
A caccia di offerte l'abbiamo girato almeno quattro volte.
E ancora rimpiango la borsa che non ho preso in fase di non so quale raptus di risparmio.
Barra laterale aggiornata, ma mancano all'appello ancora un paio di costumi e un paio di ciabattini per il mare. Non infradito, please.

Nel deserto del palinsensto televisivo ieri sera ho trovato che fosse una specie di miracolo che trasmettessero un film su una delle sei/sette reti nazionali.
Certo: il film in questione era il pesce innamorato di Pieraccioni, ma poco male.
Il film non mi è piaciuto particolarmente, ma mi ha dato modo di pensare.
E ho pensato: a parte la bravura nello scrivere e la creatività di argomentazioni, cosa fa di uno scrittore uno scrittore di successo?
Ma soprattutto: come si fa a diventare scrittori. Si sceglie? Ci si dice: io da grande voglio fare il mestiere di scrivere. E poi? Cosa succede?
Nel cercare lavoro, lavoro "normale" ho fatto tanti colloqui. E ho sottoposto a colloquio molte persone per lavoro. E uno che vuole fare lo scrittore che fa?
De Andrè diceva più o meno che fino a 20 anni scrivono tutti, dopo continuano a scrivere solo gli stupidi o i poeti. Non me la ricordo la frase, ma ne ricordo il senso.
E cos'è che fa la differenza?
Qualcuno sa aiutarmi?
Ritorno nel mio anonimo pezzettino di rete dopo essermi fatta regalare un po' di visibilità dai Corona's.
Ritorno nel mio ufficetto ad arrostire (causa guasto condizionatore) a farmi fare compagnia da Adolf e dai suoi discorsi surreali.
Adolf: è morto il gatto della collega?
Marlene: si poverino. aveva solo 5 anni
A: è come è morto? l'ha tirato sotto una macchina?
M: no. è morto di tumore
A: perchè? anche ai gatti vengono i tumori?
M: ... (di cosa pensa siano fatti i gatti? di materiale non riciclabile? o forse crede siano davvero degli alieni)
Oppure discorsi come questo:
Marlene: mi si è rovesciata la bottiglia d'acqua nella borsa. meno male ho sempre con me questo sacchettino di stoffa. Carino vero? L'ho preso a Praga. Sopra ci sono degli animaletti che ballano sul ponte Carlo
Adolf: si...carino. Il problema di queste cose è che sono belle quando le compri che sei in vacanza, poi quando le porti a casa...
M: ... (attende inutilmente che chiuda la frase, la implora con gli occhi, ma lei nulla. si volta. si rimette a lavorare) (quando le porti a casa cosa? scopri che ti hanno truffato e venduto un oggetto di cui è pieno il mercatino delle pulci? scopri che non si addice ai mobili di casa? scopri cosa? cosaaaa??????)
Diciamo che dopo illuminanti discorsi come quelli riportati, la possibilità che si apra sotto la mia sedia la bocca dell'inferno, tanto da giustificare il caldo che sto patendo, sarebbe un fantastico diversivo. Perchè si sa: l'inferno è noto per la migliore compagnia dell'aldilà.
Ritorno nel mio ufficetto ad arrostire (causa guasto condizionatore) a farmi fare compagnia da Adolf e dai suoi discorsi surreali.
Adolf: è morto il gatto della collega?
Marlene: si poverino. aveva solo 5 anni
A: è come è morto? l'ha tirato sotto una macchina?
M: no. è morto di tumore
A: perchè? anche ai gatti vengono i tumori?
M: ... (di cosa pensa siano fatti i gatti? di materiale non riciclabile? o forse crede siano davvero degli alieni)
Oppure discorsi come questo:
Marlene: mi si è rovesciata la bottiglia d'acqua nella borsa. meno male ho sempre con me questo sacchettino di stoffa. Carino vero? L'ho preso a Praga. Sopra ci sono degli animaletti che ballano sul ponte Carlo
Adolf: si...carino. Il problema di queste cose è che sono belle quando le compri che sei in vacanza, poi quando le porti a casa...
M: ... (attende inutilmente che chiuda la frase, la implora con gli occhi, ma lei nulla. si volta. si rimette a lavorare) (quando le porti a casa cosa? scopri che ti hanno truffato e venduto un oggetto di cui è pieno il mercatino delle pulci? scopri che non si addice ai mobili di casa? scopri cosa? cosaaaa??????)
Diciamo che dopo illuminanti discorsi come quelli riportati, la possibilità che si apra sotto la mia sedia la bocca dell'inferno, tanto da giustificare il caldo che sto patendo, sarebbe un fantastico diversivo. Perchè si sa: l'inferno è noto per la migliore compagnia dell'aldilà.


Spargo pezzi in rete.
La mia indole esibizionista si è lanciata nel giochetto dell'estate promosso dai Corona's: Mì & Mài tatù.
I miei tre tatuaggi si esibiscono a tempo indeterminato in questa pagina.
E pensare che credevo di essere timida e introversa.
C'è uno psicologo in sala? Ho bisogno di una consulenza.
Urgente.

Incomincio a credere che Luglio sia il mio mese fortunato.
Un anno fa di Luglio ho vinto l'IPod.
Quest'anno è toccato alla borsa di Patrizia Pepe.
L'anno prossimo meglio comprare un biglietto della lotteria ad estrazione milionaria.
Dietro pagamento posso fare toccare la mia gobba nei 15 giorni che precedono l'inizio del mese fortunato per propiziarvi gli dei.
Che fine ho fatto? Dove sono stata?
Sicuramente molto al lavoro. E poi a casa. Tanto fuori. E poi a cercare di tornare in me.
Ed eccomi qui.
E voi ci siete ancora.
Cosa trovo nella posta? Un premio. Un solo premio consegnato da due persone: Juliet e Fabio (Fabio non offenderti, me lo hai donato per primo, ma largo alle signorine)
Definita Blog Brillante, mi ricordo che esisto anche io in questo pezzettino di rete.
Tiro fiato. Sorrido. Click. Eccolo.
Le regole sono fatte per non essere seguite, e io non le seguirò.
Cercherò solo di non perdermi di nuovo.
Secondo Juliet me lo merito perché "c'è sempre qualcosa di interessante che le succede, è poi è sempre sincera con se stessa...dote notevole", e io che mi sento sempre banale.
Fabio invece si rivede in me (brutto affare) dice che "a volte mi sembra di leggere il mio negativo (molto più bello ed intelligente..)": sono un negativo, sarò anche nera e incomprensibile?
Sicuramente lo sono stata per me in questi giorni, o forse è solo il caldo che produce effetti collaterali quali confusione, stordimento, perdita dell'orientamento, miraggi.
Tornerò. Magari con un film, magari con una nuova storia.
Sicuramente molto al lavoro. E poi a casa. Tanto fuori. E poi a cercare di tornare in me.
Ed eccomi qui.
E voi ci siete ancora.
Cosa trovo nella posta? Un premio. Un solo premio consegnato da due persone: Juliet e Fabio (Fabio non offenderti, me lo hai donato per primo, ma largo alle signorine)
Definita Blog Brillante, mi ricordo che esisto anche io in questo pezzettino di rete.
Tiro fiato. Sorrido. Click. Eccolo.

Cercherò solo di non perdermi di nuovo.
Secondo Juliet me lo merito perché "c'è sempre qualcosa di interessante che le succede, è poi è sempre sincera con se stessa...dote notevole", e io che mi sento sempre banale.
Fabio invece si rivede in me (brutto affare) dice che "a volte mi sembra di leggere il mio negativo (molto più bello ed intelligente..)": sono un negativo, sarò anche nera e incomprensibile?
Sicuramente lo sono stata per me in questi giorni, o forse è solo il caldo che produce effetti collaterali quali confusione, stordimento, perdita dell'orientamento, miraggi.
Tornerò. Magari con un film, magari con una nuova storia.
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