Perchè alla fine uno pensa che sia noioso stare sempre nello stesso posto.
Conoscere tutti, e tutti conoscono te.
Non si può respirare un po' più forte che anche la commessa dell'alimentari sotto casa sa che hai fatto qualcosa di diverso. Qualcosa che ha fatto rumore.
Fiumi di parole sulla noia della piccola provincia italiana.
Però volete mettere la tranquillità del vicinato conosciuto.
E nessuno ci vieta di partire, viaggiare, sparire per un po' ma con la certezza di avere un posto in cui tornare. Ma non un posto qualsiasi. Il TUO posto. Quello che ti fa sentire a casa.
E soprattutto: quando si è in viaggio si racconta sempre del posto da cui si viene.
E non si dice: - io vengo da ...-
Ma sempre:- io sono di...-
Perchè alla fine ci si indentifica sempre nel posto in cui siamo nati e cresciuti.
Tutto questo non mi appartiene.
Sono nata in un posto, cresciuto in un altro, e poi mi sono spostata, e poi una volta ancora... non ho radici e spesso mi sento persa più che libera.
Spesso mi sono chiesta: com'è nascere, crescere e vivere sempre nello stesso posto?
Com'è crescere imparando mano mano tutto del posto in cui siamo? Com'è uscire e salutare tutti quelli che conosciamo, almeno quelli del nostro quartiere.
Incontrare uno che ti dica: - Ehhh, mi ricordo quando eri piccola così-
Soprattutto spesso mi domando cosa significa avere amici che conosci da sempre. Persone che hai conosciuto bambino, con cui sei cresciuto, con cui hai diviso e condiviso situazioni, sensazioni e altre conoscenze. Persone che hai visto cambiare, perché alla fine sei cambiato anche tu, ma con cui vai ancora d'accordo e un giorno, chissà, faranno amicizia anche anche i vostri figli.
Tutto questo non lo so che sapore ha.
Oggi vado in giro in una città che non conosco e che non mi conosce.
Ancora una volta.
Una volta ho letto che ogni sette anni una persona cambia o dovrebbe cambiare per una sorta di ordine che regola l'esistenza.
Questa ciclicità mi appartiene.
Mi sto preparando a mutare nuovamente.
Com'è crescere imparando mano mano tutto del posto in cui siamo? Com'è uscire e salutare tutti quelli che conosciamo, almeno quelli del nostro quartiere.
Incontrare uno che ti dica: - Ehhh, mi ricordo quando eri piccola così-
Soprattutto spesso mi domando cosa significa avere amici che conosci da sempre. Persone che hai conosciuto bambino, con cui sei cresciuto, con cui hai diviso e condiviso situazioni, sensazioni e altre conoscenze. Persone che hai visto cambiare, perché alla fine sei cambiato anche tu, ma con cui vai ancora d'accordo e un giorno, chissà, faranno amicizia anche anche i vostri figli.
Tutto questo non lo so che sapore ha.
Oggi vado in giro in una città che non conosco e che non mi conosce.
Ancora una volta.
Una volta ho letto che ogni sette anni una persona cambia o dovrebbe cambiare per una sorta di ordine che regola l'esistenza.
Questa ciclicità mi appartiene.
Mi sto preparando a mutare nuovamente.
Piove, sono raffreddata, non sono sicura ma credo abbiano cambiato l'orario.
Ora legale? Solare? non ricordo mai.
Vodafone ha mandato le sue scuse e le sue spiegazioni tramite mail per il servizio affibbiato a nostra insaputa. Continua a non farmelo disattivare. E quindi a cosa è servito fare tanto baccano?
La borsa che mi piaceva tanto non credo di potermela permettere.
Ieri ho raccontato all'ultima persona a cui avrei dovuto le possibili evoluzioni del mio contratto a tempo determinato. Ho raccontato a lei, proprio a lei, quella che non aspetta altro per sparlare e indagare, e forse anche intromettersi, una cosa non certa e ancora appesa ad un filo: forse mi rinnovano. Spero non porti sfiga.
é che io sono così: mi dimentico. Parlo, parlo, poi mi rendo conto che quello che dico potrebbe essere usato contro di me.
Non brillo neanche per costanza nelle attività che inizio.
Piove: almeno lavo la macchina.
Ora legale? Solare? non ricordo mai.
Vodafone ha mandato le sue scuse e le sue spiegazioni tramite mail per il servizio affibbiato a nostra insaputa. Continua a non farmelo disattivare. E quindi a cosa è servito fare tanto baccano?
La borsa che mi piaceva tanto non credo di potermela permettere.
Ieri ho raccontato all'ultima persona a cui avrei dovuto le possibili evoluzioni del mio contratto a tempo determinato. Ho raccontato a lei, proprio a lei, quella che non aspetta altro per sparlare e indagare, e forse anche intromettersi, una cosa non certa e ancora appesa ad un filo: forse mi rinnovano. Spero non porti sfiga.
é che io sono così: mi dimentico. Parlo, parlo, poi mi rendo conto che quello che dico potrebbe essere usato contro di me.
Non brillo neanche per costanza nelle attività che inizio.
Piove: almeno lavo la macchina.
La borsa non sono riuscita ad averla.
La mail che mi permetteva di accedere al link segreto per comprarla l'ho ricevuta, ma non sono riuscita a comprarla.
Ora gli avvoltoi si aggirano su e-bay vendendo la borsa che in origine costa 10 sterline, a prezzi da capogiro.
Ma quello che più mi fa sorridere è la faccia tosta di chi scrive queste cose:
In realtà il libro che millanta di dare via gratis era compreso nel prezzo d'acquisto della borsa.
La mail che mi permetteva di accedere al link segreto per comprarla l'ho ricevuta, ma non sono riuscita a comprarla.
Ora gli avvoltoi si aggirano su e-bay vendendo la borsa che in origine costa 10 sterline, a prezzi da capogiro.
Ma quello che più mi fa sorridere è la faccia tosta di chi scrive queste cose:
If you win using buy it now
I'll also send you the wearewhatwedo book 'change the
world for a fiver' completely free !!
In realtà il libro che millanta di dare via gratis era compreso nel prezzo d'acquisto della borsa.
Ricordate il mitico Enrico Lucci che tentava di recapitare scatole non richieste alla Telecom?
Ultima novità in quanto a servizi non richiesti attaccati alla linea telefonica a nostra insaputa arriva dalla Vodafone.
Dal 6 marzo 2007 Vodafone ha introdotto due nuove "funzionalità" : ricezione SMS vocale e notifica ricezione vocale, una sorta di segreteria telefonica (al costo di 0,29 Euro a chiamata) attivato automaticamente a tutti coloro che non usano la segreteria telefonica (99% degli utenti).
Ora quando chiamerete un qualsiasi utente Vodafone e il telefono è spento sentirete una voce che vi dirotterà al nuovo servizio a pagamento.
Quello che non funziona in Italia è il controllo.
Una bella multa a questo gestore arrogante e presuntuoso?
Come può attaccare un servizio a pagamento senza chiedere il permesso al proprietario del numero telefonico. Come si può solo pensare di trattare i propri clienti, quelli che gli danno da mangiare per interderci, come delle pecore inconsapevoli e stupide.
Ma non facciamoci prendere in contropiede: disabilitiamo queste funzioni.
Chiamiamo il 190, rivolgiamoci a qualche centro oppure se siete utenti registrati al sito www.190.it seguite queste istruzioni:
- effettuare l'accesso al proprio account
- Cliccare su "190 fai da te", poi sul menu di sinistra la voce "Servizi e Promozioni" - Cercate nell'elenco dei servizi le voci "Ricezione SMS vocale" e "Notifica Ricezione Vocale" (solitamente è nella seconda pagina)
- Cliccate sul pulsante "Disattiva" nel rettangolo i ciascun servizio da disabilitare e si aprirà la pagina di conferma. Cliccate sulla voce minuscola in basso con scritto "Clicca qui per confermare l'operazione"
- Eseguite lo stesso procedimento per entrambi i servizi
In questo modo eviterete che vi chiama mentre avete il cellulare spento non paghi i 29 centesimi di un servizio assolutamente non richiesto.
Io ci ho già provato, peccato che mi abbia chiesto di riprovare più tardi...
Ultima novità in quanto a servizi non richiesti attaccati alla linea telefonica a nostra insaputa arriva dalla Vodafone.
Dal 6 marzo 2007 Vodafone ha introdotto due nuove "funzionalità" : ricezione SMS vocale e notifica ricezione vocale, una sorta di segreteria telefonica (al costo di 0,29 Euro a chiamata) attivato automaticamente a tutti coloro che non usano la segreteria telefonica (99% degli utenti).
Ora quando chiamerete un qualsiasi utente Vodafone e il telefono è spento sentirete una voce che vi dirotterà al nuovo servizio a pagamento.
Quello che non funziona in Italia è il controllo.
Una bella multa a questo gestore arrogante e presuntuoso?
Come può attaccare un servizio a pagamento senza chiedere il permesso al proprietario del numero telefonico. Come si può solo pensare di trattare i propri clienti, quelli che gli danno da mangiare per interderci, come delle pecore inconsapevoli e stupide.
Ma non facciamoci prendere in contropiede: disabilitiamo queste funzioni.
Chiamiamo il 190, rivolgiamoci a qualche centro oppure se siete utenti registrati al sito www.190.it seguite queste istruzioni:
- effettuare l'accesso al proprio account
- Cliccare su "190 fai da te", poi sul menu di sinistra la voce "Servizi e Promozioni" - Cercate nell'elenco dei servizi le voci "Ricezione SMS vocale" e "Notifica Ricezione Vocale" (solitamente è nella seconda pagina)
- Cliccate sul pulsante "Disattiva" nel rettangolo i ciascun servizio da disabilitare e si aprirà la pagina di conferma. Cliccate sulla voce minuscola in basso con scritto "Clicca qui per confermare l'operazione"
- Eseguite lo stesso procedimento per entrambi i servizi
In questo modo eviterete che vi chiama mentre avete il cellulare spento non paghi i 29 centesimi di un servizio assolutamente non richiesto.
Io ci ho già provato, peccato che mi abbia chiesto di riprovare più tardi...
Stamattina alla radio hanno suonato la colonna sonora del tempo delle mele, il tre metri sopra il cielo degli anni '80 per intenderci.
Ma a me non dice nulla.
Troppo piccola per il tempo delle mele, troppo grande per il film tratto dal libro di Moccia.
E quindi? Qual'è il film che ha segnato la mia adolescenza?
Ne ho tanti, ma qui non voglio parlare di generi. Voglio solo lasciare il MIO film adolescenziale per eccellenza. Quello che quando lo vedi ricordi la tua prima storia d'amore, i tuoi primi sfoghi con le amiche, le prime lacrime... si insomma: tutto il bombardamento ormonale di quegli anni in formato pellicola.
E il mio film è Jack frusciante è uscito dal gruppo.
Anche se a partire non sono stata io.
Ma a me non dice nulla.
Troppo piccola per il tempo delle mele, troppo grande per il film tratto dal libro di Moccia.
E quindi? Qual'è il film che ha segnato la mia adolescenza?
Ne ho tanti, ma qui non voglio parlare di generi. Voglio solo lasciare il MIO film adolescenziale per eccellenza. Quello che quando lo vedi ricordi la tua prima storia d'amore, i tuoi primi sfoghi con le amiche, le prime lacrime... si insomma: tutto il bombardamento ormonale di quegli anni in formato pellicola.
E il mio film è Jack frusciante è uscito dal gruppo.
Anche se a partire non sono stata io.

Nonostante ne capisca poco di musica qualche cantante preferito ce l'ho.
Non sono una maniaca, una di quelle che lo seguirebbe ovunque, che sa tutto della sua vita privata, che non si perde un passaggio in tv. Mi sono iscritta anche al fun club, ma raramente partecipo alle iniziative.
Eppure il pellegrinaggio a Correggio appena ho potuto l'ho fatto.
E quanto ho invidiato una mia ex-collega che avendo l'ufficio in quel di Correggio lo vedeva spesso transitare davanti alla sua finestra.
E poi l'ho fatto!
Ho avuto l'occasione e la fotocopia della sua carta d'identità troneggia fra le reliquie dei suoi concerti.
Buon compleanno Luciano.
A volte basta poco.
Basta avere la casa tutta per sé, non essere troppo stanchi dopo una normale giornata di lavoro, basta che in televisione non ci sia quello proprio da non perdere che ci fa impigrire e addormentare sul divano.
Basta non avere i panni da stirare, basta non avere voglia (almeno per una sera) di togliere gli avanzi della cena dalla tavola per trovare tutto in ordine domani mattina che poi non ho tempo, basta avere avuto il tempo di tirare via il trucco e il tacco della giornata ed essere comodamente in pigiama.
A volte basta poco.
E pensare che quando vivevo con i miei ho fatto di tutto per andare via.
E pensare che anche la soluzione della stanza singola nell'appartamento vicino all'università mi stava stretto.
Io volevo la mia indipendenza.
Ho messo centinaia di kilometri fra me e i miei genitori, ho messo milioni di anni luce fra la mia vita "prima" e la mia vita "dopo".
... che sia stata la scelta giusta.
Il prima era caotico, sempre con la valigia pronta sotto il letto, sempre in una stazione, sempre di corsa. Spesso ero in lacrime. Mi sentivo piena di responsabilità. E non le volevo. Vivevo di notte, vedevo l'alba, sapevo un sacco di cose, ero sempre informata, mi sentivo ignorante e allora studiavo di più. Fuggivo. Scappavo dagli altri, scappavo da me. Conoscevo un mucchio di persone, ero sempre sola. Correvo.
Poi il traguardo. E invece che una fine ecco un nuovo inizio. L'unica cosa che conservo sono i tatuaggi.
Che mi ricordano chi sono.
Ma solo se sono nuda. E mi guardo allo specchio.
Basta avere la casa tutta per sé, non essere troppo stanchi dopo una normale giornata di lavoro, basta che in televisione non ci sia quello proprio da non perdere che ci fa impigrire e addormentare sul divano.
Basta non avere i panni da stirare, basta non avere voglia (almeno per una sera) di togliere gli avanzi della cena dalla tavola per trovare tutto in ordine domani mattina che poi non ho tempo, basta avere avuto il tempo di tirare via il trucco e il tacco della giornata ed essere comodamente in pigiama.
A volte basta poco.
E pensare che quando vivevo con i miei ho fatto di tutto per andare via.
E pensare che anche la soluzione della stanza singola nell'appartamento vicino all'università mi stava stretto.
Io volevo la mia indipendenza.
Ho messo centinaia di kilometri fra me e i miei genitori, ho messo milioni di anni luce fra la mia vita "prima" e la mia vita "dopo".
... che sia stata la scelta giusta.
Il prima era caotico, sempre con la valigia pronta sotto il letto, sempre in una stazione, sempre di corsa. Spesso ero in lacrime. Mi sentivo piena di responsabilità. E non le volevo. Vivevo di notte, vedevo l'alba, sapevo un sacco di cose, ero sempre informata, mi sentivo ignorante e allora studiavo di più. Fuggivo. Scappavo dagli altri, scappavo da me. Conoscevo un mucchio di persone, ero sempre sola. Correvo.
Poi il traguardo. E invece che una fine ecco un nuovo inizio. L'unica cosa che conservo sono i tatuaggi.
Che mi ricordano chi sono.
Ma solo se sono nuda. E mi guardo allo specchio.
... una poesia ispirata dalla vittoria di Simone Cristicchi al festival di sanremo scritta da Alda Merini.
Lui è un cantante che faccio fatica a capire, ma in realtà faccio fatica in generale a capire la musica.
Lei è una poetessa che ha scaldato la mia anima nel periodo freddo dell'adolescenza.
Lui è un cantante che faccio fatica a capire, ma in realtà faccio fatica in generale a capire la musica.
Lei è una poetessa che ha scaldato la mia anima nel periodo freddo dell'adolescenza.
La storia di una ragazza senza ambizioni che piomba, senza nessun tipo di protezione, nel mondo più velenoso, più glamour e pù stiloso che si possa immaginare: la redazione di una rivista di moda.
Andrea, una laurea e voglia di indipendenza dalla famiglia vuole fare la giornalista. Invece finisce a fare l'assistente del direttore di una delle più importanti riviste di moda dove non scriverà neanche una riga, ma in compenso sbrigherà le mansioni più svariate.
Credo che solo quando una cosa non ti interessa abbastanza riesci a guardarla per quello che è, con tutti i suoi difetti e le sue grosse lacune.
Quando ci teniamo molto, quando fatichiamo per ottenerla, quando ci sforziamo per far diventare i nostri sogni realtà, ecco: quello è il momento in cui tutto è perfetto, anche se non lo è.
La protagonista in realtà vuole fare la giornalista, ma la giornalista seria, impegnata, non la giornalista di moda. Quindi guarda da una posizione privilegiata i vizi e gli eccessi di un mondo che non condivide e non capisce. E da cui non si farà affascinare.
Il libro si legge tutto di un fiato, sorridendo e chiedendosi se davvero possono esistere posti di lavoro così...
Andrea, una laurea e voglia di indipendenza dalla famiglia vuole fare la giornalista. Invece finisce a fare l'assistente del direttore di una delle più importanti riviste di moda dove non scriverà neanche una riga, ma in compenso sbrigherà le mansioni più svariate.
Credo che solo quando una cosa non ti interessa abbastanza riesci a guardarla per quello che è, con tutti i suoi difetti e le sue grosse lacune.
Quando ci teniamo molto, quando fatichiamo per ottenerla, quando ci sforziamo per far diventare i nostri sogni realtà, ecco: quello è il momento in cui tutto è perfetto, anche se non lo è.
La protagonista in realtà vuole fare la giornalista, ma la giornalista seria, impegnata, non la giornalista di moda. Quindi guarda da una posizione privilegiata i vizi e gli eccessi di un mondo che non condivide e non capisce. E da cui non si farà affascinare.
Il libro si legge tutto di un fiato, sorridendo e chiedendosi se davvero possono esistere posti di lavoro così...
... due giorni al lavoro senza collegamento internet.
Io ho bisogno di girovagare nel web. Due giorni senza poter scrivere, due giorni senza poter andare a fare due chiacchiere in giro per il web. Una vera tortura...
Io ho bisogno di girovagare nel web. Due giorni senza poter scrivere, due giorni senza poter andare a fare due chiacchiere in giro per il web. Una vera tortura...

... e non perchè sia al braccio delle attrici americane più cool.
La borsa è ecologica e poi volete mettere la differenza di andare a fare la spesa alla coop con questo splendido oggetto disegnato dalla stilista britannica Anya Hindmarch invece che con le loro tristi borse in plastica con tanto di marchio in bella mostra?
Non è ancora disponibile, ma se si lascia il proprio indirizzo mail qui si viene avvisate quando sarà possibile comprarla.
Invece su e-bay in inghilterra vendono la prenotazione della borsa, che (specificano nell'inserzione) arriverà a metà marzo.
Prezzo dell'operazione? Forse troppo, ma la voglio lo stesso.

Una rivista inglese ha tenuto per anni una rubrica, aperta ai lettori, in cui si potevano descrivere le proprie esperienze lavorative. Da quella rubrica sono state scelte queste cento storie a rappresentare cento lavori differenti: dall'Aiuto cuoco in un negozio di kebab al Consulente per internet, dall'Ammazza-salmoni al Perforatore di torte, dal Postino al Telefonista porno.
Se penso che questo blog è nato per commemorare l'anniversario del mio licenziamento direi che sono in buona compagnia.
E chissà che il mio ex-lavoro non sia in lista: selezionatore in una agenzia per il lavoro.
"Ironia" deriva dalla parola greca "eiron" che definisce un uomo che fa apparire sè stesso meno importante di quanto sia.
In letteratura è una figura retorica, e consiste nel far intendere una cosa mediante una frase di senso esattamente opposto.
L'applicazione di questo principio nella parola scritta (o parlata) genera testi che possono indurre riflessione con un bel sorriso stampato sulla faccia.
Essere ironici credo sia una questione di DNA.
E a me non è toccata in sorte.
Quindi per un banale sillogismo posso dire di me stessa che mi prendo troppo sul serio.
In letteratura è una figura retorica, e consiste nel far intendere una cosa mediante una frase di senso esattamente opposto.
L'applicazione di questo principio nella parola scritta (o parlata) genera testi che possono indurre riflessione con un bel sorriso stampato sulla faccia.
Essere ironici credo sia una questione di DNA.
E a me non è toccata in sorte.
Quindi per un banale sillogismo posso dire di me stessa che mi prendo troppo sul serio.
Borat - studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan
lunedì 5 marzo 2007
Il commento al film meriterebbe un maggiore approfondimento.
Ma oggi non ho molto tempo.
A caldo devo ammettere che un film così brutto e di cattivo gusto ancora non mi era capitato di vederlo al cinema. Nel senso che di solito li vedo in DVD o addirittura in TV.
Il film provoca polemiche, se ne parla un po' ovunque, ma di solito riesco a non cascarci.
Non so quale delle due culture ne esce più mortificata. E sospettando fortemente che nei paesi dell'est siano messi in quel modo, dubito anche che quella sia la realtà dell'America.
E se l'intento del regista era di raccontare in maniera volutamente esagerata usi e costumi di popoli e nazioni, devo ammettere che ad esagerare ha esagerato, ma a ridere si fa fatica.
Ma oggi non ho molto tempo.
A caldo devo ammettere che un film così brutto e di cattivo gusto ancora non mi era capitato di vederlo al cinema. Nel senso che di solito li vedo in DVD o addirittura in TV.
Il film provoca polemiche, se ne parla un po' ovunque, ma di solito riesco a non cascarci.
Non so quale delle due culture ne esce più mortificata. E sospettando fortemente che nei paesi dell'est siano messi in quel modo, dubito anche che quella sia la realtà dell'America.
E se l'intento del regista era di raccontare in maniera volutamente esagerata usi e costumi di popoli e nazioni, devo ammettere che ad esagerare ha esagerato, ma a ridere si fa fatica.
Comprato biglietto per lo spettacolo di Luttazzi.
Per adesso si può leggere qua...ma poi anche io potrò raccontare...
Per adesso si può leggere qua...ma poi anche io potrò raccontare...
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