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altro giro, altro regalo

domenica 4 gennaio 2009

si gela. questo è un vero inverno, non quello del 2006 in cui non ho neanche tirato fuori dall'armadio il mio cappellino con i pon-pon lana fuori e pail dentro.
ha anche nevicato. e io mi diverto un mondo quando nevica. certo: vorrei poter rimanere a casa, correre nel parco innevato, sedermi al tavolino di un bar con il fiato corto e il naso rosso, e bere una cioccolata calda ridendo senza motivo.
invece mi sveglio presto lo stesso, e corro, ma solo per non perdere il treno, ch'è quando nevica non guido. e poi sbircio dalla finestra dell'ufficio i bambini che giocano nel cortile.
non ho bilanci da fare, che non è tempo. e poi la parola bilancio evoca l'immagine di un commercialista chino sui conti, e la vita non credo abbia uno svolgimento matematico.
sommi le gioie, sottrai i dolori, dividi per le ore e moltiplichi per i giorni dell'anno: se il risultato è anche poco sopra lo zero proclamiamo ai quattro venti che l'anno passato è stato buono e quello che sta per passare sarà sicuramente migliore.
per me non è così. i bilanci li lascio fare agli altri. io mi limito a vivere cercando di ricordare di sorridere almeno una volta al giorno. fa bene a me e credo anche a chi mi sta intorno.
cerco di non farmi travolgere dalla noia della settimana che passa sempre uguale, scandita da orari e scadenze, ritagliandomi questo piccolo spazio in rete in cui essere chi sono e non il numero di matricola 1219.
spero di riuscire ancora ad emozionarmi e non guardare la vita che scorre con asettico cinismo e sterile disprezzo.
e non importa se negli occhi di guarda scorgo deplorevole compatimento, a chi ha tempo e desiderio di guardare attentamente la mia superficiale serenità apparirà il giusto fodero di un animo poco frivolo.

e stasera ... sciusci

sabato 6 dicembre 2008



e anche alla coop arriva il suschi.
male che va stasera almeno gatto eddie sarà contento.

Rimanendo in tema sky

giovedì 4 dicembre 2008


La crisi non ci tocca, la recessione non ci sfiora neanche lontanamente, l'Italia è un paese solido.
Questo quello che passa in televisione come messaggio.
Non si parla di niente altro.

Scusate...avevo dimenticato il grande problema degli italiani: aumenta il canone Sky.
Chè ancora non l'hanno detto, ma l'iva qualcuno la dovrà pur pagare a Murdoch, povero miliardario in canna.
Signor Murdoch stia tranquillo: da quando ieri sera è partita la serie Lost Room difficilmente mi convinceranno a rinunciare al suo servizio.
E poi in primavera aspetto (in ordine di godimento) Lost, Dexter, C.S.I. Las Vegas (in ultima analisi, ma solo perchè come tutti i rapporti che durano da un po' di tempo c'è sempre il piacere di stare insieme, ma non l'eccitazione dei primi appuntamenti).

Dove fermano i treni

lunedì 1 dicembre 2008

binario 2.
ho mollato la macchina sotto casa, stanca di semafori rotonde clacson gente nervosa che non si decide mai a uscire 5 minuti 5 prima di casa per non stressare il prossimo.
una volta nell'attesa del treno mi sarei fumata una sigaretta. un modo come un altro per ingannare la mente e far scorrere il tempo più veloce. nonostante il freddo. con il rischio di bruciare il guanto sinistro. il sapore del tabacco come analgesico dal mal di fretta. il sapore della libertà dopo un pomeriggio passato a studiare (una volta), un intero pomeriggio passato a lavorare (oggi).
avevo dimenticato l'umanità che ci è data osservare mentre siamo in viaggio, in prestito a stazioni di attesa, seduti nel nostro posto finestrino.
e il tempo si dilata, il viaggio mi consente di appuntare pensieri, scopro che non è tempo perso.

Facebook burning

domenica 30 novembre 2008
lo so lo so, anche io sono su facebook, ma il video l'ho trovato semplicemente molto divertente.
e volevo condividerlo con tutti quelli che passano di qua.


a me il mago casella mi fa un baffo

martedì 25 novembre 2008
e ho pure le prove:


cliccare per ingrandire

Twilight (2008)

lunedì 24 novembre 2008
"e così il leone si innamorò dell'agnello.
che agnello stupido
che leone pazzo e masochista"

diciamoci la verità: semplicemente non ho più l'età per dialoghi del genere.



il film è confezionato benissimo. un regalo per tutti gli adolescenti che sognano di avere storie d'amore così pure e travolgenti.
io credo di aver sghignazzato ad una scena si ed una no. in quelle no mi annoiavo a morte.
e la cosa più mostruosa che ho individuato era la pettinatura del protagonista.
credo che se rivedessi il film preferito della mia adolescenza "jack frusciante è uscito dal gruppo" non ne rimarrei estasiata come ne rimasi allora.
solo questione di età e punti di vista.

bleah!

domenica 23 novembre 2008
Ho mangiato la Lindt Excellence 99% cacao e ho la netta sensazione che il primo ad aver assaggiato dei semi di cacao ha esclamato:
-qui ci vuole un po' di zucchero-


The Orphanage (2008)

sabato 22 novembre 2008
lo definirei l'occasione sprecata.
la storia è semplice: la protagonista torna a vivere nell'orfanotrofio dove è cresciuta prima di essere adottata, dove ha intenzione di creare una casa-famiglia. con lei il marito e Simon, il figlio adottato. ma nella casa strane presenze ci accompagnano fino all'epilogo sorprendente.
guillermo del toro si è talmente innamorato di questa storia tanto da produrlo e prestare il suo nome per il lancio.
la mia impressione è che da questa storia se ne potevano ricavare un paio di film. non ho trovato relazione fra le presunte molestie ricevute dai bambini e il loro relativo omicidio con occultamento di cadavere all'interno della tenuta, e la sparizione del bambino avvenuta, si scoprirà, per mano della mamma.
anzi, il finale conciliatorio poco si sposa con la scoperta che lei fa attraverso un percorso di immedesimazione spazio-temporale, mi sarei aspettata un piccolo Simon abbastanza incazzato con la cara mammina, altro che Wendy che torna all'isola che non c'è.
da riconoscere al cinema spagnolo il coraggio di investire in un'opera prima di un perfetto sconosciuto, continuando il filone del cinema horror inaugurato un po' di tempo fa da film come "darkness" e "il labirinto del fauno".
a proposito di "darkness": ho avuto l'impressione di essere tornata nella stessa casa.

Ho visto anche degli zingari felici

venerdì 21 novembre 2008
ascolto luca carboni da sempre, anche se le mie amichette lo consideravano tamarro e depresso. a me la sua vena poetica ha sempre affascinato e vederlo adesso cantare un brano così mi fa capire che il tempo può brizzolargli i capelli ma lo ha lasciato quel ragazzo sensibile e romantico che ricordo.



007 - quantum of solace (2008)

domenica 16 novembre 2008

Come deciso ho visto il secondo film in cui Daniel Craig veste i panni della spia britannica 007.
Cosa dire? Che lui è sempre più affascinante, sporco e cattivo.
E mi piace da morire.

Mr. Berlusconi, It's time to quit the jokes

giovedì 13 novembre 2008
sono una schiva a cui non piace apparire, ma il messaggio in rete lo lascio lo stesso.
se voi ci volete mettere anche la faccia cliccate qui


Ho perso la verginità durante una puntata di ok il prezzo è giusto

domenica 9 novembre 2008

il libro che ogn'uno di noi vorrebbe aver scritto.
il libro che ogn'uno di noi potrebbe aver scritto se solo fosse veramente capace di scrivere.
gli anni dell'adolescenza raccontati con scanzonato piacere, senza nessuna retorica, ma con la capacità di metterci al corrente che tutti abbiamo un grosso debito con quel pezzettino di passato che chiamano adolescenza, che tutto quello che siamo dopo è il frutto di quello che siamo stati nelle aule della scuola superiore.
leggo queste pagine in pausa pranzo, con lo sguardo di chi carpisce il titolo fra lo stupito e il disgustato. lo leggo veloce consapevole che nonostante non sia una pietra miliare nella letteratura italiana, è il giusto manifesto di quegli anni '80 che per qualcuno sono stati gli anni peggiori, che hanno visto la nascita della televisione commerciale e il conseguente abbassamento del buon gusto, il diffondersi della musica elettronica, dei capelli cotonati e le spalline sotto la giacca, mentre per il protagonista sono gli anni che lo hanno visto diventare grande.
mi è piaciuto. mi è piaciuto tanto. ho riso di gusto ad alcune battute, ho letto con gli occhi colmi di nostalgia alcuni passaggi. soprattutto l'ho letto con la sensazione che chi lo ha scritto lo ha fatto con onestà, senza darsi troppe arie, regalandoci davvero qualcosa che gli appartiene.
pubblicato da uno considerato una "blogstar" quando io incominciavo a leggere i primi blog e neanche ne avevo uno tutto mio, e letto da tutta la blogosfera che conta, il libro non è più in catalogo.
come sono riuscita ad averlo sarà il nostro piccolo segreto, vero trentamarlboro?

Lettera aperta

sabato 8 novembre 2008

Signor Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, le scrivo dalle pagine di questo blog e non le invio nessuna mail perché la possibilità che lei mi legga è pari allo zero in entrambe le modalità, anche se le recapitassi queste parole direttamente nella sua villa sganciando il messaggio sul balcone della sua camera dalla zampetta di un piccione viaggiatore.

In questi giorni i media, compresa la cosiddetta blogosfera, è interessata e concentrata sulla vittoria di Barack Obama e sulla svolta epocale che questa vittoria significa. (Anzi, visto che siamo in argomento, dica la verità: quella cosa dell’abbronzato era in realtà un tentativo di evitare un altro ictus a Bossi).

Invece io guardo e ascolto di questa vittoria e penso a me, all’Italia. Penso che non cambierà nulla per il nostro paese, in quella frase che lei ha pronunciato – gli darò consigli – ho sentito il pensiero – sarà anche il presidente dagli stati uniti ma io da lui non ho niente da imparare - .

Quello che le invidio, che invidio a tutte le destre, è la capacità di dare risposte semplici a problemi complessi. L’economia va male? C’è crisi, in-ter-na-zio-na-le, non è colpa nostra, possiamo farci poco. Se Barack riuscirà veramente a far decollare nuovamente l’economia americana, trascinandosi dietro come ha sempre fatto nel bene e nel male, allora sarete pronti a dire che è stato un periodo difficile ma grazie al vostro governo il peggio è passato. Veloci, nonostante l’età, a saltare sul carro del vincitore appena è a portata di mano.

Non sono mai stata affascinata dagli Stati uniti d’America, anche se stavolta devo dire che li guardo ammirata anche io. Ammirata perché loro credono ancora ai sogni, signor presidente, hanno ancora la speranza di poter cambiare il mondo con un gesto, un pensiero, un ideale. Hanno quella speranza che qui 62 anni di governo democratico hanno prima tramortito, tenuto segregata, rilasciata a pezzi, e poi seppellita, lasciandoci incapaci di guardare al domani con serenità.


Giù al nord (2008)

giovedì 6 novembre 2008

sono dell'opinione che andare per un po' all'estero non significa solo vedere dei bei posti. credo che chi abbia l'opportunità di andare in un paese straniero dovrebbe sforzarsi anche di capire un po' "che aria tira", cosa di buono e diverso esiste in altri contesti e in altre realtà, e farne tesoro.
così mi ritrovo a vedere questo film che ha fatto ridere tutta la Francia, campione di incassi e scopro che oltralpe il rapporto nord-sud è vissuto in maniera diversa che da noi.
il sud dipinto come luogo privilegiato in cui vivere, dove fa caldo, la gente è ospitale e si sta benissimo; il nord invece un luogo freddo, inospitale, dove gli abitanti sono considerati dei sempliciotti semi-analfabeti e dove bisogna augurarsi di non nascere, tantomeno finirci a vivere.
fra gag e trovate anche esagerate, come solo gli stereotipi possono essere, si ride dei pregi e dei difetti degli abitanti del paesino di Bergues nel Nord-Pas de Calais, per poi constatare che "tutto il mondo è paese" e che vivere di pregiudizi preclude solo la scoperta di nuove opportunità e nuove possibilità.
dal punto di vista strettamente cinematografico credo che la traduzione dal francese non abbia reso giustizia agli equivoci lessicali in cui inciampa il protagonista, ma per chi come me il francese non lo parla neanche per sbaglio sarebbe stato del tutto inutile tentare di vederlo in lingua originale.
ovviamente non vedevo l'ora di parlarne ad Adolf, per comunicarle come in Francia il sud sia considerato un luogo privilegiato per vivere e il suo unico commento è stato:
- ma pensa te - (tipica espressione modenese che denota stupore)
che mi è parso suonasse come: - impossibile. evidentemente è SOLO un film. -

L'ottava vibrazione (2008)

lunedì 3 novembre 2008

nelle prime pagine, mentre ci presenta i personaggi della storia e li colloca al loro posto, come le statuine di un presepio, sembra di essere lì, con loro. la forza narrativa è talmente forte che sembra manchi il fiato dal caldo, sembra di essere immersi nell'aria calda e umida di Massaua a boccheggiare insieme a loro.
piano piano i personaggi si intrecciano dando vita ad uno spaccato di vita da colonia, quando l'Italia in piena espansione coloniale si sentiva al centro del mondo. perché qua e là Lucarelli dissemina indizi storici, tesse la trama di vicende personali sul telaio della storia vera.
amore, morte, tradimenti mescolati a piccole perle di coraggio ed eroismo.
fino all'epilogo tragico, evocato da una parola "Adua", annunciato già qualche pagina prima della fine.
nessun vincitore, si rimane tutti sconfitti dalla vita, tutti tranne i buoni.
"ci siamo andati impreparati, mal comandati e indecisi e quel che è peggio senza soldi. Fidando nella nostra fortuna, nell'arte di arrangiarsi e nella nostra bella faccia. Lo abbiamo fatto per dare un deserto alle plebi diseredate del Meridione, un sfogo al mal d'Africa dei sognatori, per la megalomania di un re e perché il presidente del Consiglio deve far dimenticare scandali bancari e agitazioni di piazza. Ma perché le facciamo sempre così, le cose, noi italiani?"
queste le parole di uno dei protagonisti.
per chi ha voglia di pescare un po' nel torbido.

fammi due pizze

domenica 2 novembre 2008
ci ho messo un paio di giorni prima di decidere di scriverne. e non credo neanche di averlo digerito del tutto. e anche perchè avevo deciso di non parlare più di determinati argomenti. ma non ce la faccio. ve lo racconto.
lo racconto qui perchè non se ne parla da nessuna parte. in televisione passa un'immagine dell'Italia serena e senza grandi problemi. ma per chi come me vive a due passi da uno dei più grossi poli ceramici che sta soffrendo una crisi non da poco, fa rabbia ascoltare di continui tagli sulle spalle dei cittadini e di sovvenzioni a chi di regola non fa certo beneficenza.
tornando ad un intero settore in crisi, ed occupandomi io di lavoro, ho chiesto alla mia capa se poteva dirmi dove trovare il calcolo della indennità di cassa integrazione. evidentemente mi serve per qualcuno che fra poco in cassa integrazione ci finirà, e di fronte alla mia preoccupazione lei, molto seriamente, aveva già la soluzione. queste persone ne possono approfittare per riposarsi un po' e se proprio hanno bisogno di arrotondare possono sempre andare a fare i camerieri in nero.
il primo pensiero che si è materializzato nella mia testolina è stato: lo so che ai tuoi occhi siamo solo una manica di meridionali pezzenti che possono anche tornarsene da dove sono venuti.
ma poi, ricordandomi anche del suo orientamento politico, ho pensato di rivolgerle un complimento paragonandola al suo degno presidente del consiglio.
peccato che lei non ricordasse, degno elettore dalla memoria corta.


il gigante e la bambina

mercoledì 29 ottobre 2008
colloquio fatto.
com'è andata? bisognerebbe chiederlo al selezionatore.
per me è andata bene.
io sono rimasta io, non ho sudato, non ho balbettato, non ho mentito.
mi sono detta: se deve andare bene deve andare per come sono, non per come voglio apparire rischiando anche di sbagliare travestimento.
i punti a sfavore sono soltanto un paio: il primo è la zona dove ha sede l'azienda, non molto distante da casa mia, ma per arrivarci una strada da camionisti; il secondo riguarda il ruolo: l'anello di congiunzione fra il responsabile e gli addetti. immagino le invidie e le gelosie che può scatenare l'inserimento di una figura ex-novo piuttosto che la promozione di uno all'interno.
per il resto è tutto fantastico. talmente meraviglioso che non voglio stare troppo a fantasticarci su.
se, e sottolineo, se mi daranno l'opportunità di fare due chiacchiere con il responsabile in questione, allora incomincerò a pensarci seriamente. per ora mi godo la sensazione di liberazione provata subito dopo l'oretta di chiacchiere fatte con uno che definirei un ragazzo, ma su cui mi sono dovuta ricredere quando mi ha dato della ragazzina.
il ruolo è molto impegnativo, ovviamente quello che mi interessa principalmente è la retribuzione.
lo so che i soldi non sono tutto nella vita, ma il mio ego ritiene che adesso sono molto sottovalutata dal punto di vista economico, e vorrebbe un po' di soldini in più per trucco, parrucco e vestitini. e poi più cinema, più libri, più viaggi senza tanti sensi di colpa.


Pirati dei Caraibi 4 (2011)

domenica 19 ottobre 2008

ma ne sentivamo davvero il bisogno?
sono d'accordo con Johnny quando dice che vuole essere protagonista di film che anche i suoi bambini possono vedere, ma vestire per la quarta volta i panni del pirata Jack Sparrow mi sembra una vera esagerazione. per quanto attraente, esilarante, scanzonato, simpatico e ironico possa essere ancora.

montenegro mon amour

lunedì 13 ottobre 2008
se madonna ha deciso di far passare il suo "Sticky & Sweet Tour" in montenegro significa che il luogo è diventato uno di quei posto in cui non potrò più tornare.
sono stata in vacanza in montenegro quando era figo andare in vacanza in croazia.
nell'estate del 2006 quando dicevo dove sarei andata (e quando sono tornata dove ero stata) dovevo supportare il tutto da un po' di geografia. di ritorno ho sempre dovuto combattere con l'ostilità del popolo pecora per cui se non ne parla studio aperto non fa tendenza e quindi non va frequentato.
e invece di tendenza lo è diventato, come immaginavo già un paio di anni fa mentre osservavo le decine di alberghi di lusso che stavano costruendo sulla costa fra budva e becici.
ed ecco spiegato perchè non potrò più tornarci.
quell'estate invece siamo partiti con un last minute pagato poco e goduto molto.
l'albergo sulla spiaggia di becici, una spiaggia bellissima su di un mare in cui ho anche fatto il bagno.
l'autobus ogni 15 minuti o un trenino rosso o giallo che costeggia tutta la costa che dalla mattina fin oltre mezzanotte ti porta a budva. budva come rimini: spiagge stracolme, chioschi direttamente sulla spiaggia, un viale da passeggio con ristoranti, negozi, il mercatino pieno di bancarelle e cianfrusaglie e articoli taroccati. fino a notte fonda musica nelle discoteche all'aperto, una pista con i kart. e per tornare indietro un taxi o uno dei tanti abusivi che per un euro a persona ti riporta in albergo.
accettano l'euro nonostante non facciano parte dell'unione europea. tutto costa(va) poco, tutto è(ra) abbordabile. è in montenegro che ho scoperto che il caffè turco non mi piace. però il pesce lo cucinano una meraviglia.
è talmente piccolo che un giorno abbiamo fatto un'escursione e abbiamo visto tutti i posti più importanti: il canyon scavato dal fiume tara, un monastero ortodosso, il lago scutari, il parco nazionale biogradska gora, abbiamo mangiato al durmitor e poi nello scendere di nuovo verso il mare abbiamo visto il monastero ostrog. c'è un'unica strada stretta e tortuosa che sembra faccia il giro di tutto lo stato.
a budva la città fortificata, all'isola di sveti stefan il borgo medioevale. ce n'è per tutti i gusti.
si sente parlare molto russo, e non ci vuole la zingara per indovinare come mai. credo che si stiano riappropriando degli antichi fasti.
lascio qualche foto scattata durante la vacanza, solo quelle in cui è completamente assente qualsiasi forma di vita, me compresa.