Alla ricerca del tempo perduto

giovedì 15 maggio 2008

Non si può sempre correre.
Non si può sempre pensare a domani.
A volte serve fermarsi e parlare.
Spegnere la televisione e sostare in tranquillità.
Rimettere a posto la scaletta delle priorità.
E allora il nostro divano si trasforma in un canotto di salvataggio nel mare della banalità e della routine quotidiana. Ri-scoprirsi parlando dell'effimero e ridendo di sciocca felicità.
Capire il legame senza paroloni ad effetto.
Sentirsi vicini senza neanche sfiorarsi.
Interrogarsi su che fine hanno fatto le aspirazioni e le convinzioni di una volta.
E alla fine capire che siamo sempre noi.
Cresciuti certo, ma ancora noi, sempre noi.

(per te che mi leggi e sai già tutto)

5 commenti:

Juliet ha detto...

credo di sapere di cosa parli...il messaggio è per una persona che ti è sempre vicina... è vero a volte bisogna fermarsi e fare il punto della situazione, ed è bellissimo quando scopri che tra le mille superficialità della giornata, quella persona ti è ancora accanto come e più di prima.

Marlene ha detto...

juliet lo sai, lo sai. certo che lo sai...

peppa ha detto...

anche io ho fatto tardi stanotte...alla ricerca del tempo perduto...mi piace questo blog e la citazione di proust di questo post non può che farmi tornare da queste parti...
:DDD

Marlene ha detto...

benvenuta prescia, torna quando vuoi che io non so quando tornerò...lla ricerca delle cose perdute

Anonimo ha detto...

ciao!
ricambio la tua visita.
molto bello anche il tuo blog!
ci gironzolerò spesso :-)